Paper-Craft
The traditional processes may arise in isolated artistic contexts, whose appeal stands out from the industrious hands of the artisans, the tools that make tracks of their wisdom and the scenic spaces that host them.
It is the case of el Centro de las Artes San Agustín Etla, Oaxaca, Mexico, a former spinning and weaving factory founded in 1883 and restored in 2000, in order to create the first eco-arts center in Latin America, oriented to training programs, creation and artistic experience.
In a recent trip to Oaxaca, I had the pleasure of meeting Jose, master paper-maker of San Agustín Etla, who showed me their process of paper manufacturing, which starts from the fibers of Pochote (a tree), and “free-tree” fibers like Algodon (cotton) of ceiba, coyuche or industrial, Chichicazle (herb), Hemp, Lengua de vacca (a type of ixtle or agave), Linen and Kenaf (bush like jute), where these tree-free fibers, allow a lower amount of energy than the wood pulp, mostly due to their lower lignin content.
The process begins with the firing of the fibers in a mash with bicarbonate of soda for a few hours or up to a week, depending on the durability of the fiber, then they are fermented for a period that goes from 15 days to 2 years, depending on the material to neutralize the bacteria and get the right pH. When the process is completed, the raw material is placed in large containers of water for hydration, and later on sheets of felt and zinc plates .
Finally, a hydraulic press with 100 tons disposes of the excess water of 100 stacked sheets, which, subsequently, are dried from four to twenty-four hours.


(Corral – Cotton Agave paper jewel by Kiff Slemmons)
(Tufted melons – Cotton Agave paper jewels by Kiff Slemmons)Images:
Centro de las Artes San Agustín Etla, Oaxaca, Mexico;
Making process: Fermentation of fibres / Tree and “free-tree” fibers / Dyeing and Rehydrating the fibers / Screening the fibres with a metal mesh / Wet sheets of paper on felt and zinc plates / Air drying of wet sheets / Waxing sheets for a higher weight paper / Cotton agave paper jewels by Kiff Slemmons.
I processi artigianali nascono talvolta in contesti artistici isolati, il cui fascino è dettato dalle mani operose degli artigiani, dagli strumenti che rendono traccia della loro sapienza e dagli spazi scenici che li ospitano.
E’ il caso del Centro d’arte di Sant’Agustin Etla, Oaxaca, Messico, un ex fabbrica di filatura e tessitura, fondata nel 1883 e restaurata nel 2000, divenendo il primo centro di arte ecologica dell’America Latina orientato alla formazione, la creazione e l’esperienza artistica.
In un viaggio recente ad Oaxaca, ho avuto il piacere di incontrare Josè, mastro cartaio del Centro, che mi ha mostrato il loro processo di manifattura della carta, partendo dalle fibre di Pochote (un albero), di Algodon (cotone) di ceiba, di coyuche o industriale, di Chichicazle (un’erba), di Hemp (canapa), di Lengua de vacca (un tipo di ixtle o agave), di Lino e Kenaf (arbusto simile alla juta), dove queste ultime fibre tree-free, consentono la salvaguardia degli alberi nella produzione della carta e richiedono una bassa quantità di energia grazie al loro esiguo contenuto di lignina.
La procedura, inizia con la cottura delle fibre otto ore al giorno per una settimana, poi vengono fermentate per un periodo che và dai 15 giorni a 2 anni, a seconda del materiale per neutralizzare i batteri ed ottenere il giusto PH. A processo ultimato, la materia prima viene posta in grandi contenitori d’acqua per l’idratazione, e successivamente su fogli di feltro e lastre di zinco.
Infine, una pressa idraulica smaltisce con 100 tonnellate l’eccesso di acqua di 100 fogli impilati, i quali, successivamente, vengono essiccatti dalle quattro alle ventiquattro ore.
Per le decorazioni dei fogli, si adoperano sempre materiali naturali come la buccia del caffè, la mica (un minerale in fogli) e fili di seta, mentre la colorazione avviene con materia organica derivante dall’indigo (una polvere blu che si ricava dalla fermentazione e dall’essiccazione delle foglie della pianta tropicale Indigofera Tinctoria), dalla cochinilla (un parassita del cactus che genera il rosso), dall’axiote o achiote (frutto che genera tonalità dal giallo al rosso acceso), dal cacao e caffè e varietà di fiori e radici.
Tale conoscenza, apre nuove e stimolanti possibilità creative per una nuova narrativa degli oggetti, come gioielli di carta o oggetti volutamente leggeri, realizzati con la sperimentazione di una miscela di cemento e cellulosa. E’ un continuo lavoro di stimolo e sviluppo della sapienza artigianale da parte di artisti e designer, che si rivolgono in maniera attiva e propositiva al mondo contemporaneo, con prodotti innovativi di manifattura artigianale, dove la più impercettibile traccia su di un foglio di carta, diventa segno distintivo di un prodotto unico realizzato dalle sole mani.